La
tetra atmosfera di un carcere affollato, i concitati momenti di una lapidazione
pubblica; ed ancora il dramma dei malati di lebbra, l’entusiasmo della folla di
fronte ai saltimbanchi, la furbizia di ladruncoli ed accattoni, il carisma dei
sacerdoti e l’imponenza dei legionari.
Il
Presepe
Vivente Città di Tarquinia vive di queste atmosfere e di mille
altre: storie su storie, in una passeggiata nella storia fatta di ombre, odori,
sapori e suoni di un altro tempo. Immersi nella suggestione dei più ameni
vicoli del centro medievale tarquiniese.
Sino
ad una scena della natività rinnovata del tutto, una vera e propria sorpresa
anche per gli stessi figuranti – oltre 300, anche quest’anno – che vedranno un
tratto del percorso trasformarsi in una zona di campagna, illuminata dal fascio
della cometa ed animata dai curiosi che corrono ad ammirare il neonato
miracolosamente nato in una stalla.
E nel giorno dell’Epifania, per chiudere in bellezza, un sontuoso corteo che – tra truppe romane, bighe e cammelli – porterà nel cuore della Città i tre Re Magi, pronti a portare i loro doni al Bambin Gesù.
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